Il Venerdì Santo a Sulmona
La settimana Santa è sicuramente per tutti un momento di riflessione, in special modo per i confratelli trinitari che, nel giorno del Venerdì Santo, si accingono a celebrare i misteri della passione e morte di Cristo. La processione del Cristo morto a Sulmona non è una tradizione popolare, o meglio, i confratelli trinitari non hanno mai voluto che lo fosse: la loro è stata e sarà sempre una pia pratica devozionale che nulla ha a che vedere con il folklore.
Tanti sono gli elementi che la compongono tutti indispensabili a caratterizzare
un corteo che, pur nella sua maestosità, conserva la sobrietà dell'atto liturgico
proprio della processione. Tra questi elementi, in questa sede, abbiamo voluto
porre una particolare attenzione al canto del salmo 51, il Miserere,
il salmo del vero pentimento.
Il motivo di tale scelta non è dettato tanto dal fatto che, il coro dell'Arciconfraternita,
debba sembrare l’elemento caratterizzante della processione, quanto piuttosto
dai sentimenti d'amore e d’affetto mostrato verso la processione ed il pio
arcisodalizio da alcuni musicisti locali che hanno inteso musicare
le parole di Davide. Sono stati infatti recentemente ritrovati alcuni spartiti
che rappresentano come la processione del Venerdì Santo abbia emozionato e
coinvolto alcuni personaggi della nobiltà sulmonese dei secoli passati, fino
a farli sentire in dovere di offrire il loro contributo alla pia pratica devozionale.
La riscoperta di questo materiale ha suscitato, nei confrati trinitari, un interesse tale da avviare un processo di catalogazione che ha coinvolto molte persone all'interno ed all'esterno della confraternita. Frutto di questo impegno è stata la creazione di un fondo musicale di modesta entità, ma non per questo meno importante per noi confratelli, da sempre attenti alla ricerca e riscoperta del nostro passato e della nostra storia. La costituzione del fondo musicale dell'Arciconfraternita, quindi, vuole essere soprattutto un mezzo per fornire un’idonea collocazione e conservazione di quei documenti che possono raccontarci di come i trinitari, nel corso dei secoli passati, abbiano inteso vivere la pratica confraternale non solo nella processione, ma anche e soprattutto all'interno delle funzioni officiate nella loro chiesa.
L’analisi di questi documenti, assieme ad altri contenuti nel nostro archivio,
ci ha poi portato a ricostruire la storia della processione trinitaria, che tanto ama
la città di Sulmona.
Date ed appunti trascritti sugli spartiti, corrispondenze epistolari
con l'Arciconfraternita della SS. Trinità di Roma e resoconti delle assemblee dei confratelli,
sono state le nostre fonti documentarie: attraverso gli spartiti dei Miserere, alcuni
tasselli del mosaico storico della pia pratica del Venerdì Santo a Sulmona sono tornati
al loro posto.
I sentimenti, le emozioni e lo spirito religioso che animano i trinitari nella notte della passione hanno dato forma a questo lavoro per trasmetterlo a tutti: mischiati nel cammino ed uniti nel canto, i confrati hanno la consapevolezza di essere una cosa sola con coloro che, ai lati della strada attendono il passaggio del Cristo morto.